TRAMA
Il bisogno di urla
e sangue fanno da contrappeso al mio bisogno di dolcezza e delicatezza.
Sono esattamente
tanto spietato e crudele quanto delicato e gentile. Un perfetto bilanciamento
tra Yin e Yang, tra oscuro e luce, tra demoni e dèi, che devono pesare ugualmente sulla bilancia della mia
vita perché io rimanga tranquillo.
In un uomo come
Gaston Levrè gli equilibri sono tutto, ma dopo il cambio di rotta dei suoi
amici narcotrafficanti decide di rimettersi in gioco e puntare sul commercio di
qualcosa che lui ha sempre amato: i diamanti.
Ma l'Africa è un
paese insanguinato, pieno di pericoli insidiosi e di ricordi ancora più
pericolosi, capaci di far riaffiorare le paure di un uomo che ha sempre avuto
due personalità contrastanti dentro: da un lato un perfetto gentiluomo,
dall'altro un torturatore spietato e assetato di sangue.
Ma quella stessa
terra così piena di morte custodisce anche l'unico diamante prezioso e
inestimabile che le tortionnaire abbia mai desiderato: Khoeli.
RECENSIONE
Capita sempre più
spesso di rimanere incantate/i da una forte personalità quando si legge una
storia, anche se appartenente a un protagonista secondario. Per chi ha letto Rey e Reina, ovvero Narcos 1 e Narcos 2, sa di cosa parlo.
È proprio in Narcos
che ci imbattiamo per la prima volta in Gaston Levrè o “le tortionnaire”,
sappiamo quindi delle sue qualità, del suo modo di fare, della sua personalità.
Non sto qui a elencare una sua biografia, la mia scelta non è dall’arroganza è
solo che non amo sapere in anticipo ciò che andrò a leggere, quindi per chi ha
seguito, segue e seguirà le mie recensioni, non troverà mai un sunto di ciò che
si può evincere dalla stessa sinossi. Credo che la bellezza di leggere stia proprio nello scoprire da cosa parte, la
sua evoluzione e, di conseguenza, il finale che porta un autore/trice a
regalarci emozioni.
Con Alessia Cucè
scoprirete che le emozioni faranno da cornice a questo suo nuovo lavoro,
sapranno avvinghiarvi da subito e, difficilmente, avrete il desiderio di
fermarvi senza prima essere giunte/i alla parola fine.
Ho avuto modo di
conoscere Alessia Cucè in altre sue storie, nel mio kindle ho tutti i suoi
titoli. Il suo stile mi ha sempre coinvolto in maniera totale, la sua scrittura
cattura l’attenzione del lettore fin dalle prime righe. La descrizione dei suoi
protagonisti, quella dell’ambientazione in cui la storia si dipana, di tutto
ciò che circonda e arricchisce i protagonisti è sempre ricca di particolari che
ne suscitano la curiosità, il sapere, la brama di volere arrivare nel cuore
della lettura per farsi assorbire e incantare.
Anche con Gaston
diverrete smaniose di giungere alla fine per poter condannare o assolvere
quest’uomo che tutti temono, chi più chi meno, quest’uomo che ha dentro di sé “Un
perfetto bilanciamento tra Yin e Yang, tra oscuro e luce, tra demoni e dèi”.
Non per tutti sarà facile accettare Gaston, ma come Khoeli si scalda ai
raggi del suo sole, così desidererete diventare la luna di Gaston. Sono convinta
che ciò vi stuzzicherà parecchio, ma per dare spiegazione a questa analogia non
dovrete perdere la lettura di quest’uomo intrigante.
Se si è una lettrice accanita come me, saprete e converrete con me, che
pur volendo a tutti i costi dare a chi legge recensioni, gli sproni per
buttarsi a capofitto nella lettura recensita, non si è mai capaci di essere
suadenti e convincenti, ecco perché alcune volte ho preso in prestito delle
parole che maggiormente hanno influenzato le mie emozioni, anche per Gaston ho avuto
bisogno di un’espressione che troverete all’interno stesso della sinossi.
Il mio consiglio? Partite da questa espressione, scavate fino in fondo,
non abbiate paura di sporcarvi le mani, solo così potrete capire, perdonare e
amare tutto ciò che è stato “Le Tortionnaire”.
Grazie per
l’attenzione, buona lettura e alla prossima.
Asiul Anaid
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