martedì 16 ottobre 2018

RECENSIONE di Incompleti di Paola Fratnik




TRAMA
Josh è soddisfatto della sua vita, nonostante il suo doloroso passato riaffiori sempre nei momenti meno opportuni.
Roma gli piace e lo ha reso un uomo di successo.
Organizzare la serata per festeggiare il quinto anno dall’apertura del suo locale, lo rende euforico.
Ama i suoi amici e il suo socio Roberto che ha incontrato in Sudan durante una missione sotto copertura. Non erano propriamente membri di un’associazione di aiuti umanitari, ma questo non lo avrebbe saputo mai nessuno. 

All’alba di un freddo dicembre incrocia un ragazzo in cerca di riparo e spaesato. È incurante del gelo, nonostante indossi solo dei jeans sdruciti e una camicia.
Quello che vede costringe Josh a fermarsi e anche quello che legge in quegli occhi che sembrano puri e innocenti, lo fa decidere di prendersi cura di lui.

Il giovane ha perso la memoria ed è sospettoso, anche se non sembra troppo intimorito. È arrabbiato, vuole aiuto, ma ha timore di chiederlo per paura di scoprire cosa gli sia successo.
Non ha ricordi e non sa chi sia.
Forse non vuole saperlo.
Forse non lo saprà mai.
RECENSIONE


È  il primo lavoro che leggo di quest’autrice, per chi non ama il genere chiedo di non leggerlo, per evitare che si infanghi la sua professionalità, come accade spesso Quando non si riesce a comprendere uno stile o un libro. Non voglio ergermi a giudice di nessuno, però credo sia giusto affermare che tante recensioni negative dipendano molto dal genere che il lettore preferisce, ama di più.
È  il primo Chronicle che leggo, certamente è difficile seguirne il dipanarsi della storia, però l’essenza che l’autrice vuole metterci davanti è visibile e si percepisce in ogni parola.
È  una storia cruda quella narrata in INCOMPLETI, i protagonisti non sono fini a se stessi, ma ci danno, fin da subito, la percezione che si scriverà degli altri che in questa trama, vengono sì alla luce in maniera ampia, ma che avranno una loro storia.
Quella che ho appena letto, e mi auguro, possiate leggere molti/e di voi, riguarda Josh Miller. Chi mi conosce sa che non faccio spoiler, non amo farne e non amo leggerne, posso solo dirvi che anche se il genere non può essere tra i preferiti e piacevoli, va data un’occasione a Paola, perché è ben scritto, dettagliato nelle scene, anche quelle più cruente e perché la fisicità e l’io di Josh e Roman riempiono gli occhi e straziano l’animo.


La sinossi ci fa percepire il dolore dei protagonisti, il loro rapportarsi in maniera dura e violenta al sesso, ma si viene coinvolti fin dalle prime parole e io sono stata avvinta da una citazione che Paola mette all’inizio del primo capitolo:
                       ‘’Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle.’’


C’è tanta verità in queste parole e prima di sentenziare facciamo nostre le vite di questi uomini, facciamo nostra la loro sofferenza, andiamogli incontro tendendo una mano anziché sparare giudizi: nessuno è e sarà mai al di sopra dell’altro.




Una storia che ho letto in poco tempo e che, pur confermando la mia preferenza ad altri generi, ritengo valida e coinvolgente.
Grazie a tutti per l’attenzione e alla prossima.


Asiul Anaid











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