mercoledì 30 maggio 2018

Recensione Il fiore del deserto di Lily Rose


TRAMA

Dylan e Evelyn. Due mondi diversi, un unico destino che sembra unirli ad ogni costo. Dylan è un uomo di successo, caparbio, che ama proteggere le persone a cui tiene. Evelyn è una giovane donna decisa a vivere la sua vita e a fare le sue scelte ad ogni costo. Due vite diverse che s'incontrano in una città magica: Il Cairo. Sullo sfondo della Piana di Giza l'amore fra Dylan e Evelyn risorgerà dalle ceneri di un odio che inizialmente sembrerà dividerli, ma il destino è implacabile e metterà a dura prova le loro vite e i loro sentimenti.

RECENSIONE


“...non sapevo cosa il futuro mi avrebbe riservato ma nessuno mi avrebbe mai portato via ciò che provavo per quell’uomo scontroso ed enigmatico...” 

Buongiorno piccole conchigliette, oggi nella tentacolare bontà di Ursula vi parlerò di Il fiore del deserto, una piacevolissima lettura, scorrevole e dinamica nello svolgimento della storia. La scrittrice Lily Rose, al suo primo libro, ci accompagna in un lungo viaggio tra le dune del deserto, ho fatto fatica a muovermi con tutta quella sabbia ed ho rischiato di bruciarmi i miei splendidi tentacoli, ma le descrizioni dei paesaggi valevano lo sforzo! 

...il sole morente illuminava le piramidi rendendole quasi magiche, mentre le prime stelle illuminavano il cielo...

Con una scelta imposta inizia l’unione tra Evelyn e Dylan, non con il piede giusto ovviamente, ma con screzi e recriminazioni.
Il fiore del deserto è il simbolo di un amore predestinato, magico, raro, un arcobaleno di colori racchiusi in petali delicati. 

...da sempre il colore che si associa all’amore è il rosso, ma in realtà non può un sentimento così grande essere definito da uno solo in quanto ha tante sfaccettature differenti...

L’amore vero però, come quel fiore, è fragile, va protetto e questo Dylan lo sa. 
Ostacoli e segreti metteranno a dura prova la fiducia di Evelyn, l’aiuto e la saggezza della vecchia Zahira faranno da scudo alle difficoltà che il passato farà emergere.


La storia viene narrata con i doppi Pov dei due protagonisti. Fino alla fine ci lascerà con il fiato sospeso.
Che altro dire? Mi è piaciuta una marea questa lettura, mi sono inchiostrata tutta per le emozioni provate e per la gioia ritrovata, care conchigliette mie, l’amore può tutto....o quasi! 

“ il suo calore e il suo profumo mi erano mancati come l’aria e ora che stavo provando di nuovo quelle sensazioni, così dolci e violente al tempo stesso, non sapevo se sarei riuscito a farne a meno.”


Vi tentacolo....

Ursula







venerdì 25 maggio 2018

Recensione Emma in love di Lidia Ottelli


TRAMA

Emma, dopo mesi di estenuanti ricerche, ha finalmente trovato lavoro: è appena stata assunta da un’importante agenzia pubblicitaria e, come se non bastasse, il suo capo, Davide Romeo, è un uomo bellissimo. Un motivo in più per andare a festeggiare con le amiche! Dopo una serata di bagordi, però, Emma si risveglia in un letto che non è il suo. Lei non ricorda nulla della serata precedente, men che meno chi sia il ragazzo che le dorme accanto. Imbarazzatissima, sguscia via e cerca di lasciarsi la brutta avventura alle spalle. Il lavoro ingrana e il rapporto con il capo va a gonfie vele tanto che qualche tempo dopo Emma si ritrova a fare la babysitter al piccolo Francesco, e così, a sorpresa, conosce Andrea, il figlio maggiore… che però è proprio il ragazzo con cui ha trascorso quella famosa notte di cui non ricorda un singolo istante…

RECENSIONE

Ben ritrovate bestioline maculate del mio cuore. Vi sono mancata? Sì? Lo sapevo. Anche oggi sono qui a parlare di un libro che il mio contatto mi ha spedito: Emma in Love. Siete curiose di sapere cosa ne pensa la vostra Crudelia amorosa du du du da da da?
Seguitemi...
La storia della Otelli l’ho accolta con molto entusiasmo. Stanca delle solite storie d’amore mielose e sdolcinato, volevo qualcosa di diverso, qualcosa che mi facesse ridere e innamorare, e in effetti nelle prime pagine credevo di aver trovato proprio quello di cui avevo bisogno. Purtroppo però, alcune cose con l’andare avanti della storia non mi hanno convinta particolarmente. Generalmente mi piace parlare prima degli aspetti che non ho apprezzato di una storia, per lasciare il dolce alla fine e così farò anche questa volta.

“Non fatevi togliere il sorriso mai da nessuno perché è la cosa più bella che un essere umano abbia. Meglio qualche ruga in più per aver sorriso troppo, che delle rughe dovute al fatto di non averci mai provato”

Perciò, comincio la mia analisi dall’ironia, ovvero ciò che caratterizza la commedia rosa. Bene, la nostra Emma è una donna che ama ironizzare sulla propria vita e sulle persone che incontra, eppure talvolta mi è sembrata un’ironia forzata. Mi spiego: le battute quando ben dosate risultano essere la chiave di volta per una sana e divertente commedia, ma quando si abusa di freddure esse tendono a diventare un po' pesanti. È bella l’ironia, io l’amo particolarmente. Ma se non è ben gestita tende a sminuire la maturità del personaggio che, da divertente e simpatico, diventa antipatico e infantile.
“Mi chiamo Emma, ho ventisei anni, sono alta un tappo e mezzo, peso quanto una botte di vino, sono castana, occhi azzurri, intelligente, ironica e non ho un lavoro.”
La nostra Emma mi ha ricordato per molti versi Bridget Jones: usa il cibo come consolazione sul divano, si sente goffa e inadeguata e, come la nostra Bridget, è sempre, costantemente circondata da uomini bellissimi. Forse è stata questa reminiscenza costante a non farmi apprezzare del tutto Emma, come se in fondo l’avessi già vista sotto altre vesti.
Stessa cosa mi è capitato con la famiglia: i genitori di Emma mi hanno ricordato tantissimo la coppia Streisand/Hoffman di “Mi presenti i tuoi”, sebbene i ruoli siano ribaltati: nell’opera della Otelli è il padre a essere un guru del sesso.
Passando alla caratterizzazione dei personaggi, ho trovato ben delineata Emma, ma piuttosto impalpabili gli altri. Andrea, Davide, Manuela, Patrizia, Carmen e Daniela, cosi come gli stessi membri della sia famiglia mi sono sembrati a due dimensioni, senza una caratterizzazione adeguata. Li conosciamo attraverso gli occhi di Emma, ma non sono riuscita a viverli, a conoscerli come avrei voluto. Se immaginassi un gruppo di amiche, per esempio, le vedrei diverse fra loro, ognuna con i propri modi fare o una propria filosofia di vita. Invece, Manuela, Patrizia e Daniela sembrano sempre la stessa persona, come se non vi fosse alcuna differenza fra loro.
Ciò che invece ho apprezzato tantissimo è stato lo stile narrativo: la Ottelli ha sicuramente una grandissima capacità comunicativa. Lo stile è asciutto e diretto, senza troppi fronzoli. Mi piacciono questo tipo di autrici perché non permettono mai al lettore di vagare con la mente, ma tengono sempre alta l’attenzione. È riuscita a farmi ridere e a farmi provare imbarazzo, e questo è sicuramente degno di nota. Mi è piaciuto moltissimo il primo capitolo ed è importante questo: il colpo di fulmine con un libro si deve avere nelle prime pagine e con Emma c’è stato. Complimenti, davvero.

In definitiva, sono convinta che Emma in Love sia una storia che avrebbe potuto essere davvero speciale con qualche accortezza in più, come la caratterizzazione dei personaggi e un dosaggio più basso di ironia. Tuttavia, è un libro godibilissimo, leggero e ben scritto che consiglio a chiunque voglia trascorrere un paio d’ore in pieno relax.
La vostra Crudelia









mercoledì 23 maggio 2018

Recensione Via dell'arcobaleno 67 Interno 2 di Paola Fratnik



TRAMA

( Terzo Volume della serie Via dell'Arcobaleno 67)
In Via dell’Arcobaleno 67 interno 2 incontreremo Anna, una pittrice di successo, che persegue con il suo talento e, il duro lavoro che svolge, la ricerca della fama internazionale.

È solo uno dei nuovi personaggi che arricchiscono lo scenario del condominio che abbiamo imparato a conoscere e ad amare.

Vive con intensità e ama il fidanzato che la supporta e la consiglia sempre per il meglio.
Tutto è stabilito, ma sembra che questo non sia sufficiente a garantire un percorso lineare. Le varianti e le variabili impreviste, come l’incontro con un uomo silenzioso e attraente, potranno capovolgere tutti i programmi di una vita.

Approfondiremo la conoscenza di Francesca e della sua vita e conosceremo il tremendo destino di suo marito Leo.

Nuovi e affascinanti figure, alcune dolci, altre inquietanti si affacciano
per farsi conoscere, amare, apprezzare o odiare.

Non mancheranno situazioni intriganti, pericolose e colpi di scena che porteranno al finale sconvolgente.

*Per i contenuti espliciti se ne consiglia una lettura matura e responsabile*

RECENSIONE



Salve mie care bestioline, sono l'ultima oggi a proporvi la mia recensione su questa autrice, la cosa non mi piace per niente e dovrò vedermela con le direttrici, perchè io sono sempre la magnifica Malefica.
Allora questo libro è stato per me una vera innovazione, ho letto le parole di Crudelia e Ursula e devo dire che non posso che ritrovarmi d'accordo. È un storia diversa, sia in struttura che nella suddivisione.
In interno 2 ci ritroviamo con la divina pittrice Anna che nulla e nessuno può permettersi di contraddire o denigrare. Lei è il terrore dei suoi studenti. Ma come spesso accade, sia chiaro io sono così, non pensate sia buona, la divina ha un cuore che cela sempre agli altri eccetto al suo amato fidanzato, ma la nostra Anna non riuscirà a non farsi travolgere da Angelo, un uomo con  tutte le carte in regola per far sciogliere la pittitrice. Angelo è un personaggio bello in ogni suo aspetto, pronto a sacrificarsi in ogni senso e in ogni modo per le persone a cui tiene. Il loro primo incontro è più uno scontro, ma fa venire davvero da sorridere. Ovviamene non  posso dirvi altro, ritroveremo in questo capitolo anche gli altri personaggi incontrati fin qui, ovvero Leo, Francesca, della quale scopriremo molto di più, Federico ed Helena.
Non nascondo di essermi commossa in alcuni momenti, ci sono delle scene descritte che ti strappano il cuore e lo spezzano, in questo non posso che fare solo i complimenti alla ragazza. Le descrizioni e le caratterizzazioni sono talmente perfette che sembra di vedere un film. I pov cono vari, ma si riesce sempre a seguire la linea guida. La scrittura è fluida e chiara, non ho trovato neanche un refuso. Detto ciò mia cara Paola non ti adagiare io sono Malefica, seguirò ogni tuo lavoro anzi leggerò anche le altre cose che hai scritto, perché prima o poi tutti cadono e io amo vedervi cadere.
Non pensate stia scherzando, ma in questo caso faccio davvero i miei complimenti all'autrice assegnandole



Recensione Via dell'arcobaleno 67 Interno 7 di Paola Fratnik



TRAMA

Roma.
Nel palazzo borghese di un quartiere agiato, si intrecciano le storie di personaggi che hanno molto da nascondere e altrettanto da perdere.
Segreti torbidi, passioni violente, romanticismo e ironia fanno da sfondo alle vicende degli inquilini dello stabile.
Vite al limite che si incatenano in maniera trasversale e in un crescendo di colpi di scena.

Nel primo romanzo di questa serie, il racconto di un uomo affascinante che abita all’interno 7.
Cinico e duro che si gode con amarezza un lusso sfrenato, ma ai margini della legalità: la sua storia si intreccia con quella della sua vicina sconosciuta che potrebbe forse, cambiargli la vita.
Fatalmente si scoprirà con il tempo se in meglio o in peggio.
Sentimenti nascosti, parole non dette, giochi psicologici possono determinare cambiamenti nel percorso stabilito della vita.
Personaggi da conoscere per innamorarsene subito e per riconoscersi nelle storie di quelli che diventeranno per noi, i nostri nuovi vicini.
*** Ho chiesto a una donna di sposarmi e non so il suo nome ***
*** Provare e provocare dolore mi fa sentire vivo ***

RECENSIONE

Ben ritrovati cari animaletti maculati che tanto adoro, con una nuova recensione dalla vostra Crudelia preferita. Dunque, qualche giorno fa sedevo sul mio divano a sedici posti, quello che uso nel piccolo tinello per intenderci, e fumavo una sigaretta nella tranquillità della mia dimora quando il telefono ha preso a squillare. Non avendo amici ho intuito da subito che si trattasse del Contatto, quell’essere oscuro che di tanto in tanto mi passa gli incarichi per il blog.

“Ho una storia per te.” mi dice telegrafico. Arriccio il mio bellissimo naso alla francese.

“Di che si tratta?” domando, tentando di celare la mia curiosità felina.

“Apri la posta e lo scoprirai.” e così detto, chiude la telefonata. Non mi piacciono gli ordini almeno quanto detesto i finocchi lessi, perciò la mia prima reazione è stata quella di ignorare  e mandare pacatamente al diavolo il Contatto. Chi sono io? Una che recensisce a comando? No di certo, per Pongo! Ma come un gatto che finge disinteresse per un filo mosso dal vento, qualche istante dopo ero già alla postazione per afferrare con le mie unghie il file.

Apro la cartella.

Via dell’Arcobaleno 67, interno7.

Uhm… Titolo curioso…

Ecco cosa mi sono trovata a leggere:





Paola Frantik fa una scelta coraggiosa: prima persona, tempo presente, flusso di coscienza controllato. Non è da tutti, anzi, non è proprio una narrazione che molti conoscono e, soprattutto, che tutti possono permettersi di fare. Così la mia curiosità si è fatta ancora più forte e, vi anticipo, è stata ben soddisfatta.

Ci sono molte storie pubblicate, forse troppe o forse no, ma il punto è che riuscire a rendere una PoV (Point of View) in prima persona decente non è per niente facile. La banalità è dietro l’angolo e gli errori piovono come le polpette che mi piacerebbe mangiare, ma che essendo a dieta posso solo guardare nei piatti degli altri. Che dire poi della narrazione nel tempo Indicativo Presente? Parto sempre prevenuta, lo ammetto, perché mi sa tanto di tema di quarta elementare dal titolo: “Racconta le tue vacanze estive”.

Eppure, già dal primo capitolo Paola ha fatto qualcosa di straordinario: mi ha spinta al capitolo due e poi al tre, in un susseguirsi di emotività che mi ha lasciata senza fiato. La Frantik è stata capace di arrivare dove la maggior parte non riuscirà mai: al mio cuore. Sì, ho un cuore anche io, bestioline. Nascosto, protetto sotto anni di barriere impenetrabili ai più, e inaccessibile a chi non abbia quella cosa che molti autori bramano, ma che pochi possono avere: talento.



È uno spaccato di vita che ci travolge e che ci immerge nella mente e nei pensieri del protagonista, un uomo freddo, distaccato, calcolatore e sicuro di sé. Ha una vita oscura che percepiamo quasi immediatamente e che impariamo a conoscere sempre meglio a mano a mano che procediamo nei capitoli.



Lo specchio mi mette di buon umore.
Sono consapevole del mio splendido aspetto.
Mi divertono i falsi modesti.
Non ci vuole poi molto a guardarsi e darsi una valutazione oggettiva.









Eccolo: uno spaccone di prima categoria, uno di quelli che appena incontri vorresti prendere a mazzate sui denti giusto per deturpargli il viso perfetto. Trasuda sicurezza e arroganza ed è proprio questo a incuriosirci. La Frantik ci permette di entrare nei suoi pensieri che vengono raccontati usando una tecnica molto particolare e che ricorda una versione più fruibile del flusso di coscienza di James Joyce nel celebre Ulisse. L’autrice ci aiuta con la punteggiatura, ma i pensieri si susseguono velocemente e talvolta senza necessariamente un filo logico, esattamente come avviene nelle nostre menti. È una tecnica che, come ho detto all’inizio, non tutti possono permettersi. Bisogna essere molto bravi perché il rischio di creare un’accozzaglia di frasi noiose è pronto a balzare alla giugulare del narratore poco capace. Ma la giugulare della nostra Paola è salva così come la soddisfazione del lettore.

Gli eventi si susseguono rapidamente e sono tutti visti attraverso gli occhi di lui. Ben presto fa la sua apparizione il personaggio femminile, Francesca, che trovo uno dei più azzeccati di tutta la storia. Il rapporto fra i due nasce per caso, con una genuinità  e una spontaneità da lasciare senza fiato. Se lui è impenetrabile, lei sembra capirlo subito, come se con i suoi occhi riuscisse a scalfire la barriera e a vederlo davvero per quello che è.




[…]
Lei gira la testa e si rimette a riordinare. La cosa mi lascia perplesso per un istante.
No, fammi capire… ma… mi hai visto bene?



Ecco, Francesca stuzzica da subito il nostro lui non dando importanza al suo ego, non alimentando quella sicurezza su cui lui fa affidamento. Lui è bello, bellissimo, ma Francesca sembra non notarlo.

La loro storia si snoda in pochi giorni e il loro rapporto ha la potenza di una bomba atomica. Hanno bisogno l’uno dell’altra così come si necessita di ossigeno per respirare. Sono due diamanti grezzi che per brillare devono stare assieme. Sono due anime sole, sofferenti e protette da una maschera. Lui è una puttana, Francesca è solare.

Lui ha paura, Francesca anche.

Lui non ha mai amato, Francesca non è mai stata amata.

Eppure, dal loro primo incontro la maschera cade e si sgretola ai loro piedi, fino a una comprensione reciproca che rasenta la perfezione.



- Cosa stai facendo, Francesca?
- Niente, ho la fronte appoggiata a questo legno freddo… Comincio ad aspettare che ritorni.
Rido sommessamente, che non si senta presa in giro.
- Ogni tanto staccati o ti verrà una macchia che non andrà più via.- le consiglio preoccupato.
- No! Rimarrò così e se non tornerai avrò un livido sulla fronte per tutta la vita… e sarà colpa tua!-




Via dell’Arcobaleno 67 interno7 non è una storia per tutti, ma se ben compresa rimane nel cuore. L’autrice è brava, consapevole e sa raccontare. Un plauso alla correttezza generale dell’opera: nessun refuso, solo una parola mancante (una svista) e nessun errore grammaticale. Ben pochi libri self oggi possono vantare una simile perfezione, perciò brava Paola. Non so se l’autrice si sia avvalsa di un editor, credo di sì, e devo fare proprio i complimenti: non tutti avrebbero potuto lavorare con uno stile del genere e denota una grande capacità critica e artistica.



Non mi resta che leggere la continuazione, Via dell’Arcobaleno 67 interno6.


Crudelia




Recensione Via dell'arcobaleno 67 Interno 6 di Paola Fratnik



TRAMA

Continuano, con Via dell’Arcobaleno Interno 6, le vicende che hanno entusiasmato i Lettori nel precedente capitolo, quello dell’Interno 7.
Personaggi ai quali si era appena accennato, prendono corpo, diventando i nuovi protagonisti.
Una bambina dolce scruta, con i suoi occhi attenti, le persone che conosce e che incontra.
Poi confida le sue esperienze al ritrovato amico, un diario della sua infanzia.
Forse le sue interpretazioni, a volte, sono troppo infantili, ma la tragedia che subisce, le permette di mettere a fuoco la cruda realtà adattandola alle sue necessità di sopravvivenza emotiva.
La sua solitudine verrà squarciata da un nuovo e tenero incontro, che rappresenterà, forse, un’ancora di salvezza alla quale aggrapparsi o con la quale perdersi in maniera definitiva.
Ulteriori figure, dalle più ingenue alle più censurabili, si affacciano dalle pagine, tenendo vigile l’attenzione sul loro percorso.
Drammi e colpi di scena, continuano ulteriormente a stupire
il Lettore in un vorticoso rincorrersi di avvenimenti inaspettati.
Il destino di Leo, personaggio amatissimo da tutti i Lettori, è tuttora misterioso e la sua vita scorre ancora sul filo del rasoio

RECENSIONE
Bentornati miei pesciolini, la vostra regina Ursula è  di nuovo tra voi…
Mi ha anticipata con la recensione del primo la nostra cara Crudelia e ha avuto parole davvero belle per questa esordiente, ma io purtroppo non condivido in pieno ciò che ha scritto…venite quindi a leggermi…
L'autrice Paola Fratnik con interno 6, ci fa  ritrovare le storie e i loro intrecci, si approfondirà ciò che avviene a  Leo e Francesca, verranno evidenziate le figure di Helena e Claudia, nonché di Federico e della sua vita ai limiti, stralci di passato daranno modo al lettore di capire meglio le azioni e le reazioni dei personaggi.
In partenza lʼho trovato leggermente lento, ho faticato a restare attenta, poi ha preso forza il racconto e con l’addentrarsi delle descrizioni anche i personaggi sono divenuti più reali.

Credo che per quante maschere si possa
indossare, vestiti o gioielli che siano, il nostro “io” resterà sempre quello che è, debole, incerto, insicuro!
“...era la verità, ma era crudele rendersi conto di non valere niente...”


Con queste parole ben radicate nella mente Leo vive e sopravvive, le scelte passate lo porteranno ad allontanarsi per proteggere chi inaspettatamente gli ha rubato il cuore.
Intensa sarà anche la storia della piccola Claudia che si disegna un mondo parallelo per non vivere in una realtà che le sta stretta e le fa paura.  Incontreremo tutta la disperazione di un padre quando capita l’errore che ha fatto nel lasciare troppo spazio a una figlia fin troppo piccola.
La scrittrice narra sapientemente le vite dei condomini, la scrittura corretta e fluente facilita la scorrevolezza della lettura.
Altri appartamenti verranno messi in subbuglio e a nudo, aspetto di sapere come con il seguito...interno 2



Ursula

venerdì 11 maggio 2018

Recensione Taboo di Ava Lohan





La Regina di cuori ha letto per voi Taboo, ultimo lavoro della peccatrice Ava Lohan che, anche questa, volta non si è smentita. Dalla trama infatti si percepisce che l’argomento è peccaminoso e legato alla religione, quella mormone, con regole fisse tra cui in primis la castità.
I nostri protagonisti sono J &J, cioè Joseph, quindicenne mormone che deve seguire alla lettera tutto ciò che la religione gli impone, specie la regola della castità, controllato anche dalla sua famiglia che è molto credente e rigida, e Judith, la ragazza più ambita del posto, una ragazza che ha vissuto delle esperienze che l’hanno devastata profondamente facendole innalzare un muro di freddezza e cattiveria dietro cui nasconde i suoi tristi segreti. E’ mormone anche lei, ma non rifiuta le avances dei suoi coetanei, cosa che accende la gelosia di Joseph che si sfoga con scatti d’ira furiosi.
Loro due sono fortemente attratti l’uno dall’altra, ma mentre Joseph cerca di resistere e confessa i suoi pensieri peccaminosi al Vescovo, Judith, al contrario, cerca di farlo cadere ai suoi piedi provocandolo ogni volta che ne ha l'occasione. A un tratto il comportamento inadeguato della ragazza spingerà la comunità ad allontanarla e questo creerà il punto di svolta nella storia.


Mi fermo perché non vorrei fare rivelazioni e rovinare la sorpresa al lettore, mi soffermo invece sulle sensazioni che ho provato leggendo questo libro.
La cosa che subito mi è saltata all’occhio è l'eccessiva lunghezza del racconto, nella prima parte la lettura risulta lenta e noiosa in quanto molto ripetitiva, forse per far ben intendere ai lettori che lui è stato plagiato dalla religione, che lo ha reso senza midollo osseo e privo d’identità. Nella seconda parte il libro, invece, prende un ritmo incalzante e recupera ciò che mancava precedentemente; resterete intrappolati in un vortice di sesso e azione, tanto che alcune scene le leggerete con il battito accelerato per la tensione che sprigionano. Joseph cambia caratterialmente, rispecchiando in pieno la sua età, compresi gli stimoli sessuali per tanto tempo sedati, si guarda intorno e riesce a percepire che forse tutto ciò che gli era stato imposto non era vero, si dedica così alle sue passioni principali, Judith e lo sport, ma soprattutto si rapporterà con altre persone che saranno il vero motivo della sua crescita. Finalmente si renderà conto che chi riteneva importante nel suo percorso di vita, in realtà non lo era affatto…Preparatevi a leggere dei colpi di scena che vi faranno accapponare la pelle!!!
Judith a sua volta è un personaggio criptico e che tendenzialmente si odia, cosa che ho fatto anche io, ma poi è rinata ai miei occhi dopo aver letto la sua vera essenza.
L’amore è il punto cardine di questa storia che va oltre il mero bisogno fisico, loro due sono l’uno la metà dell’altra e si completano in tutto e per tutto.

C’è qualcosa di animalesco e possessivo nel modo in cui invade il mio corpo, è prepotente, totalizzante e non ho mai, mai provato niente di più bello e devastante. Perchè è così fantastico da uccidermi, quasi, Perché lo voglio davvero. Perchè non ho bisogno di fingere con lui, quando sono veramente con lui.”

In conclusione posso dirvi che, viste le scene di sesso e le tematiche religiose trattate, non è un libro adatto a tutti, i “bacchettoni” storceranno il naso in più di un passaggio, per cui astenersi gente bigotta e dalle vedute limitate.
Ava è cresciuta e maturata nel suo modo di scrivere. Riesce a trasmettere molte emozioni nei pensieri che descrive. Si notano le profonde ricerche che ha sicuramente effettuato per la precisione dei termini che utilizza. La nota stonata, come accennavo prima, è l’eccessiva lunghezza del libro che poteva essere evitata eliminando le numerose ripetizioni presenti.
Per la seguente motivazione assegno 4 cuori.

Regina di cuori





mercoledì 9 maggio 2018

Recensione di Claustrofobia e Nemesi di Zoe Blac



TRAMA CLAUSTROFOBIA

Chi è Elettra, chi si nasconde dietro le vesti succinte di Fraise e chi può dire quale volto abbia la ladra Scarlett?... Tre donne diverse che vivono nello stesso corpo, un corpo privo di anima ma creato per il peccato. Il romanzo è ambientato in una Roma attuale, sporca e piovosa. Sarà Lucas; giovane agente dei Nocs a risolvere un mistero che lo vedrà impegnato a combattere e proteggere la stessa donna in una personale e struggente battaglia dove il confine tra il lecito e l'illecito diventerà impalpabile. A causa di un fatale imprevisto due anime perse verranno unite al loro inimmaginabile destino in un luogo nascosto, buio, angusto e claustrofobico. Violenza, passione, mistero ed erotismo, sono questi gli ingredienti di una storia che nasce in una notte diversa da tutte le altre.
Claustrofobia è un racconto erotico, oscuro, asfissiante e ipnotico si tratta di un’opera di fantasia, è consigliato ad un pubblico adulto, con un elevata capacità di discernimento. Nel romanzo vi sono descritti con un lessico esplicito, rapporti carnali, anche non consensuali e atti di efferata violenza.

TRAMA NEMESI

Il risveglio non sarà come lo avevano immaginato Elettra e Lucas, il destino si abbatterà su di loro proprio quando entrambi avevano deposto le armi.
Cosa accade ad un uomo quando gli viene sottratto tutto? L'amore, la propria vita, il proprio lavoro. Lucas non ha più nulla, non gli rimane, quindi, che cedere al tormento e ad una rabbia cieca e distruttrice: la sua luce si è spenta con la scomparsa della donna alla quale aveva donato ogni cosa.
Elettra ha fatto la sua scelta, ha deciso lei per entrambi, nella convinzione che solo in questo modo sia possibile liberare l'uomo che ama dalla maledizione che la perseguita sin dalla nascita.
Il dolore getterà la donna nel buco nero dal quale era uscita, quel luogo oscuro e asfissiante che è dentro di lei.
Le anime mutilate dei due giovani si divideranno a Roma, per ritrovarsi in una notte di luna piena nel misterioso e selvaggio sfondo della Savana, dove tutto è possibile, ma niente è come appare.
Il Congo e i suoi scenari faranno da sfondo in questo capitolo conclusivo, nel quale nuove figure si intrecceranno alle sorti dei due protagonisti. Quello che Elettra e Lucas scopriranno insieme non è solo il loro destino, ma la strada che li condurrà in una nuova, affascinante avventura dai contorni sorprendenti.


RECENSIONE


Salve a tutti mie care bestioline oggi mi hanno interpellato per fare una cosa a tre...non pensate male ovviamente, parliamo sempre e solo di recensione e di qualche autore da distruggere. Mi hanno affiancata  Biancaneve, una persona magnifica, ma se la fa con dei nani...che cantano, uh signor! Non vi dico... chissà cosa si bevono al mattino, e a Regina di cuori che, in base a come si alza, decide se tagliare teste o giocare a carte. Non ci dilunghiamo e cominciamo con il darvi i nostri giudizi su Claustrofobia e Nemesi di Zoe Blac, che vorrei capire che razza di nome sia...bah.

Cominciamo ovviamente da Biancaneve almeno l'autrice sarà addolcita dalle sue tenere parole.

Lucas ed Elettra, due anime unite da una casualità voluta dal destino che si diverte a mettere insieme due opposti.
Mi sono innamorata perdutamente della loro storia leggendo CLAUSTROFOBIA, in particolare di Lucas  e qui mi parte spontanea una hola, Dio mio che uomo, lo amo e basta.
Un uomo che finalmente quando si innamora è  disposto a tutto per la sua donna,  ogni sacrificio, ogni compromesso non sarà mai abbastanza per lui.



Li lasciamo a fine libro felicissimi, finalmente uniti più che mai e  li ritroviamo in NEMESI in piena tempesta e  purtroppo sprovvisti di un salvagente che possa consentirgli di mettersi in salvo.

Crollano miseramente, Elettra perde anche se stessa e commette un gesto forse non condivisibile,  ma che possiamo ben capire. E il nostro eroe? Crolla dal piedistallo su cui lo avevamo messo miseramente e dimostra quanto sia debole, fragile,  un semplice uomo. Sinceramente, parlando, le sue scelte mi hanno dato molto fastidio, non le ho capite,    accettate.

Mi sono spesso chiesta come possa un uomo, che fino a poco prima era disposto a tutto per Elettra, un uomo che dice di non poter vivere senza di lei, all’improvviso dimenticare così facilmente il suo TUTTO  e dubitare, rinnegare quell’amore comportandosi come il più meschino, schifoso degli uomini.

Che delusione grande Lucas mi ha dato e in particolare in una scena dove davvero sono rimasta basita, potrà anche avere un pene enorme, ma ha un cervello molto piccolo. Come ha potuto diffidare, ma soprattutto non capire che Elettra non era in sé? Un uomo che ragiona solo con una parte del corpo,  evidenzia tutta l'incoerenza che c'è tra il suo dire e il suo fare, dice che  fa schifo, ma…

Ma dai, non scherziamo, dopo si sarà sì  pentito, cosparso il capo di cenere, resta però il ricordo della sua superficialità e  sì alla fine veniamo a conoscenza di un qualcosa che un po' riesce a redimerlo  ai nostri occhi, riesce a farlo entrare di nuovo nel nostro cuore,  unendosi ineluttabilmente alla sua Elettra, ma ci lascia a riflettere su quanto sia sottile il filo della ragione.

Ora vi saluto miei dolci lettori e giusto per chiarire, nonostante non si comporti bene, saluto anche quell'arpia di Malefica e no, i miei nani sono solo felici di lavorare ecco perché cantano...passo il testimone a Regina di cuori alla prossima miei cari.

Per entrambi i romanzi il voto è


Ed eccomi pronta, sono la vostra Regina di Cuori e oggi metterò in luce pregi e difetti della duologia di Zoe Blac, nello specifico di Lucas ed Elettra, i protagonisti indiscussi di questa travolgente storia d’amore.
Lucas è un agente dei NOCS, muscoloso, forte, arrogante, bellissimo e dotatissimo, non si può di certo dire che madre natura con lui non sia stata moooolto generosa!!!! In quante abbiamo sospirato nel leggere le sue prodezze sessuali e abbiamo invidiato le donne che hanno goduto delle sue performances!!! Il problema del nostro Lucas però è che, nonostante si struggesse nei ricordi del perduto amore, non ha esitato a sfogare le sue insane voglie altrove, facendo a pezzi il mio cuore. Io, la Regina di Cuori senza l’organo che la contraddistingue?? E no, non ci siamo proprio!!! Ero pronta ad aizzare le mie guardie per far tagliare la testa a Lucas, ma poi mi sono detta, che colpa ne ha quel pover’uomo? La testa, invece, la dovrei tagliare a Zoe!!! Ragazzaccia cattiva!!! Ma ti perdono J , facendo due calcoli eri un concentrato di ormoni gravidici, per cui soprassediamo alla cosa. Ritornando a noi, senza più ironizzare, il nostro bell’agente ha fatto illanguidire più di una lettrice, me in primis, attratta dalla sua forza, dalla sua caparbietà, per non parlare poi della tenacia con cui cerca in tutti i modi di trovare Elettra e, in seguito, di proteggerla.
È un Lucas totalmente diverso da come ci è apparso nel primo libro della duologia, in Claustrofobia era un agente dedito al lavoro, rigoroso, integerrimo, mentre in Nemesi è l’esatto contrario. Diventa un uomo tormentato, fallibile, tanto da commettere errori uno dietro l’altro. Il suo volersi punire dovrebbe avere per lui un effetto catartico, ma è solo una mera illusione, perché una volta sfogati i suoi istinti bestiali, non trova pace, anzi, aggiunge altro carico al suo tormento. Non vi nascondo che in questi momenti ho provato un misto di pena/odio, sentimenti contrastanti che però, man mano che la storia scorreva, diventavano sempre più chiari e ben definiti. Ho capito e in parte giustificato alcuni suoi “scivoloni”, avrei voluto che l’autrice non lo facesse uscire troppo fuori dai binari, così come invece è stato, ma questo è un mio gusto personale.

Per quanto riguarda Elettra, anche lei subisce dei drastici cambiamenti. La sua fuga, dettata dalla sua insicurezza e dall’incapacità di affrontare la vita dopo il tragico evento che l’ha colpita, mi ha messa con le spalle al muro. Colpevolizzarsi sino ad annullarsi totalmente, a stare male fisicamente e psicologicamente, l’hanno fatta diventare una donna fragile. La tigre che avevamo visto in Claustrofobia diventa un cucciolo indifeso, che scappa a leccarsi le ferite in un altro continente. Egoismo o troppo amore nei confronti di Lucas che non deve vivere con una come lei, portatrice di sventura? Sta di fatto che questi due mi hanno fatto tribolare non poco, cazzotti in pieno stomaco ogni volta che leggevo del male che si facevano l’uno con l’altro. Per quanto riguarda le scene di sesso, queste risultano molto dettagliate e viene usato un linguaggio crudo, diretto, senza fronzoli. Unica pecca per entrambi i libri è la lunghezza spropositata, nonostante sia stato rieditato di recente, mi aspettavo in Claustrofobia ulteriori “tagli”, nonostante ciò si legge molto meglio rispetto alla prima versione. La storia di Lucas ed Elettra è arrivata al cuore di tutti noi emozionandoci non poco. I messaggi che l’autrice ha voluto lasciare sono molteplici, ma quello che ho interpretato io è stato l’amore incondizionato, quell’amore che si veste di comprensione, che si fa carico delle sofferenze e che infine sfocia nel perdono delle proprie e altrui colpe. Per queste motivazioni i miei voti sono

CLAUSTROFOBIA

 NEMESI


Ed ora tocca a me Malefica, le mie care colleghe sono state molto brave nel descrivervi questi due libri e ciò che hanno trasmesso, ma io non sarei propriamente d'accordo su tutto
Il mio viaggio  comincia in un'intercapedine in casa di un trafficante russo, lì si aprirà il mio mondo su questo libro e sui suoi protagonisti. 
Elettra, Scarlett, Fraise una donna tre persone completamente diverse, ovvero una semplice ragazza, una ladra e una Escort, ma badate non una prostituta lei sola decideva con chi dovesse andare. Una donna convinta di non meritare di respirare, una donna che pensa di essere maledetta che decide di continuare a vivere cercando di fare del meglio per coloro, e sono pochi, a cui vuole veramente bene. Un personaggio difficile da scoprire che si nasconde dietro a una serie di facciate per non mostrare la reale se stessa, ovvero una donna forte ma fragile, indomita ma docile, si vi sembrano gli opposti ed Elettra è così.
Il nostro protagonista maschile sarà Lucas, un maschio di tutto rispetto, l'uomo perfetto sotto ogni punto di vista, ligio al dovere nel lavoro e con la famiglia, ha nei confronti della madre una venerazione indiscussa per come è riuscita a far fronte ai pesi che la vita le ha imposto, rapporto più problematico invece è quello con il padre che lui ha deciso di tenere lontano.
Nulla sarà come l'apparenza vuole mostrarci, dobbiamo sollevare quello spesso strato di fumo che l'autrice ci metterà sugli occhi per percepire la reale portata di queste storie.


Lucas ed Elettra due opposti che alla fine diverranno una sola anima. Una storia come ne ho lette davvero poche.
Bando a discorsi inutili, Claustrofobia è un libro per nulla banale dove ritroviamo azione e corruzione, i buoni contro i cattivi e dove alla fine l'amore vincerà. Lucas pur di salvare la sua donna da se stessa compirà degli atti che non ci si aspetta. Lei a cederà a questo sentimento nuovo...l'amore che non aveva mai provato prima e ne verrà completamente assorbita.
In Nemesi invece sarà una sorta di pseudo ragioni a muovere le trame della storia. Ragioni che alla fine si mostreranno totalmente errate. Il momento in cui si decide di nascondere le cose, è il momento in cui comincia il decadimento di un qualsiasi rapporto. Se i nostri protagonisti avessero deciso di parlarsi non si sarebbero mai distrutti. Per fortuna l'autrice ha pensato bene di farli rinascere dalle proprie ceneri.
Ebbene posso senza alcun dubbio asserire che ho apprezzato lo stile diretto dell'autrice, ho sentito tutti sentimenti in un turbinio claustrofobico dall'inizio della prima pagina fino alla parola fine.
Zoe mi ha fatto provare l'inadeguatezza mascherata di Elettra, la gioia e le sue insicurezze che sfociavano in veri e perori lesioni a se stessa, ma anche l'amore e il sacrificio che è disposta a fare per il suo uomo.
Mi ha fatto provare  lo strazio di un uomo che in un attimo perde le sue ragioni di vita, le sue fondamenta e  l'autrice non è che lo fa scendere dal piedistallo su cui lo abbiamo posto, ma lo mostra nella sua reale verità nudo e crudo dandogli tutti i peccati di cui ogni semplice essere umano potrebbe macchiarsi. Lui aveva donato tutto se stesso a quella donna e quando loro si lasciano Lucas è un guscio vuoto che cammina... niente anima... niente cuore. Non ho potuto neanche per un attimo biasimarlo e posso solo fare i miei complimenti sinceri a questa donna per come sia riuscita a farci sentire ogni più piccolo dolore, sentimento, strazio che i protagonisti vivranno e non solo quello, anche i colori, i profumi, i suoni che loro vedranno e ascolteranno nella splendida Roma e nella selvaggia Africa. Li ha mostrati entrambi inizialmente belli e perfetti, ma come dicevo prima quando il fumo si dirada vediamo la realtà delle cose senza fronzoli e scintillii, se Elettra è problematica, Lucas lo è molto di più, l'unica differenza tra loro è il modo in cui in claustrofobia lo nascondeva, cosa che non riusciranno più a fare in Nemesi.
I due libri sono molto belli, scritti bene e con delle descrizioni dettagliate, a volte l'autrice è troppo lunga e logorroica nell'esporci i fatti e i libri potrebbero risultar pesanti, in quanto alcune parti sarebbero potute essere tranquillamente sorvolate. Le descrizioni dell'Africa e di Roma che ci regala sono molto belle sembra di essere lì con loro. Alcune scene di sesso potevano essere eliminate così come alcune loro riflessione, questo resta, ovviamente, il modesto parere di Malefica che non sbaglia mai.
Ora voglio un rullo di tamburi perché sto per annunciarvi il mio voto:

CLAUSTROFOBIA

NEMESI
non perché il secondo sia inferiore al primo, ma solo perché il primo mi ha coinvolto maggiormente, l'ho sentito più affine al mio essere.

Biancaneve, Regina di cuori e Malefica.







mercoledì 2 maggio 2018

Recensione Ovunque mi porti e Quattro anni per averti di Livia Sarti





Salve ragazze la vostra dolce Biancaneve è tornata, pronta per  parlarvi del mio argomento “preferito”, un altro libro, in questo caso sono due, una  storia uscita qualche anno fa, dove la fa da padrone il tradimento dovuto a un amore intenso e travolgente, ma andiamo per ordine, di cosa stiamo parlando?
Parliamo di una racconto incredibile, toccante, straziante, totalizzante, per nulla banale, un amore unico, capace di sconfiggere ogni cosa, perché si sa, alla fine l’amore vince su tutto.
Troviamo una splendida coppia, molto affiatata, Leonardo il marito che tutte vorremmo avere al nostro fianco: bello, di successo, puro e onesto, ama di un amore folle e incondizionato la moglie, è davvero l’uomo perfetto, non ha un difetto, eccetto amare tanto, anche  troppo, la donna che ha scelto di far vivere al suo fianco, potrebbe arrivare dare la vita per lei .
Lei, Arianna: giovane donna in carriera, doppia laurea, un master, bellissima è  dire poco, da togliere il fiato, bravissima nel suo lavoro, aspira a realizzarsi sempre più, tant'è che accetta un posto come vice presidente alla RAL, la più importante azienda ingegneristica al mondo.
Arianna sembra avere tutto, ma quando entra a far parte della RAL si rende conto di aver  trovato l’unica cosa che manca nella sua vita:  L’AMORE quello che ha sempre vissuto riflesso da suo marito.
Qui entra in gioco “l'altro” l'ingegnere Luca Ferrari e  qui mi scappa un sospirone, solo chi ha letto potrà capirne il motivo…
Luca è l'altro vice presidente, ma soprattutto, è l'altro uomo perfetto che tutte vorremmo avere nella nostra vita, bello è riduttivo, affascinante, professionista di successo, e  anche lui si è pazzamente innamorato di Arianna fin dal loro primo scontro .


Ovunque mi porti e Quattro anni per averti sono un capolavoro, un connubio di sentimenti intensi e forti; scritti in modo magistrale, dall'autrice  Livia Sarti che ha la capacità di farti arrivare in modo diretto, vivo, crudo, tutte le emozioni  dei tre protagonisti.
Arianna e Leonardo  sono sposati, ma solo Leo ama di quell’amore che ci deve  essere per far funzionare un matrimonio, all’epoca accettò di sposarla sapendo di essere solo lui a mettersi in gioco, in quanto la moglie è sempre stata onesta nel dire di volergli un bene dell'anima, di considerarlo la sua salvezza, la sua famiglia, ma non il suo tutto. Lei non lo amava…
Quanta sofferenza ho provato leggendo questa storia, quante volte avrei voluto prendere a schiaffi Arianna per la sua testardaggine nel non accettare la verità, il non voler ferire il suo Leo, ma così facendo ferendolo ancora di più, perché lo illudeva, gli dava una speranza, teneva accesa quella lampada perpetua, che però non illuminava davvero, era solo una debole fiammella tenuta viva da un amore unilaterale, che non poteva bastare.
Quando stava con Luca  capiva di non poter vivere senza di lui, era una necessità assoluta, aveva bisogno di lui per respirare, pensare, insomma era il motore che muoveva i fili della sua esistenza,  senza di lui tutto si limitava a un blando sopravvivere.

“...Ha bisogno di lui per vivere, senza di lui sopravvive...”

Una donna divisa, combattuta, che fino all'ultimo cerca di negare quell’amore che non ti fa ragionare, si impossessa di te, e al diavolo tutte le conseguenze.
Nel primo libro assistiamo alla nascita di questo amore immenso, raro, seppur combattuto e ostacolato, nel secondo libro leggeremo le conseguenze che portano le scelte prese. Si scoprirà che solo uno dei due era destinato sin dall'infanzia alla nostra protagonista.
Non  vi dirò chi sceglierà Arianna, se la ragione quindi Leo, o i sentimenti, quindi Luca; lascio a voi il piacere di scoprirlo, io vi posso dire che la scelta sarà dura,  perché siamo difronte a due uomini meravigliosi, che meritano tanto entrambi e per la prima volta io davvero non avrei saputo scegliere. Due uomini che faranno di tutto per lei, la ameranno sopra ogni cosa, di un amore sconfinato, cercheranno di capirla, a volte chiuderanno anche gli occhi pur di non perderla, metteranno sempre e  solo lei al centro del loro mondo.
Si soffrirà sia per Leo, il marito tradito, sia per Luca, l'amante, in un certo senso anch’esso tradito, si cercherà di capire lei, ma sarà difficile  in alcuni momenti, una donna indecisa e poco coraggiosa, farà un passo in avanti e due indietro, sa chi ama, ma nello stesso tempo non riesce a trovare la forza per lasciare andare per rispetto chi semplicemente vuole solo bene, leggi con l’ansia di arrivare alla fine e aver paura di  scoprire quale sarà la scelta perché inevitabilmente uno dei due uomini soffrirà.
Leggetelo, soprattutto senza giudicare, non è  facile per nessuno, e se vogliamo ricercare un messaggio è quello che quando arriva l'amore puoi fare tutti i calcoli che vuoi, questo sentimento abbatte tutte le ragioni, sferza con violenza tutte le barriere che possiamo costruire, e alla fine anche dopo la tempesta più feroce un’unica certezza, arriva sempre l’arcobaleno a rischiarare tutto.
Biancaneve
Ovunque mi porti 5 storia, 3 sensualità
Quattro anni per averti 5 storia, 3 sensualità