TRAMA
Emma, dopo mesi di estenuanti ricerche, ha finalmente trovato lavoro: è appena stata assunta da un’importante agenzia pubblicitaria e, come se non bastasse, il suo capo, Davide Romeo, è un uomo bellissimo. Un motivo in più per andare a festeggiare con le amiche! Dopo una serata di bagordi, però, Emma si risveglia in un letto che non è il suo. Lei non ricorda nulla della serata precedente, men che meno chi sia il ragazzo che le dorme accanto. Imbarazzatissima, sguscia via e cerca di lasciarsi la brutta avventura alle spalle. Il lavoro ingrana e il rapporto con il capo va a gonfie vele tanto che qualche tempo dopo Emma si ritrova a fare la babysitter al piccolo Francesco, e così, a sorpresa, conosce Andrea, il figlio maggiore… che però è proprio il ragazzo con cui ha trascorso quella famosa notte di cui non ricorda un singolo istante…
RECENSIONE
Ben ritrovate bestioline maculate del
mio cuore. Vi sono mancata? Sì? Lo sapevo. Anche oggi sono qui a parlare di un
libro che il mio contatto mi ha spedito: Emma in Love. Siete curiose di sapere
cosa ne pensa la vostra Crudelia amorosa du du du da da da?
Seguitemi...
La storia della Otelli l’ho accolta con molto
entusiasmo. Stanca delle solite storie d’amore mielose e sdolcinato, volevo
qualcosa di diverso, qualcosa che mi facesse ridere e innamorare, e in effetti
nelle prime pagine credevo di aver trovato proprio quello di cui avevo bisogno.
Purtroppo però, alcune cose con l’andare avanti della storia non mi hanno
convinta particolarmente. Generalmente mi piace parlare prima degli aspetti che
non ho apprezzato di una storia, per lasciare il dolce alla fine e così farò
anche questa volta.
“Non
fatevi togliere il sorriso mai da nessuno perché è la cosa più bella che un
essere umano abbia. Meglio qualche ruga in più per aver sorriso troppo, che
delle rughe dovute al fatto di non averci mai provato”
Perciò, comincio la mia analisi dall’ironia, ovvero
ciò che caratterizza la commedia rosa. Bene, la nostra Emma è una donna che ama
ironizzare sulla propria vita e sulle persone che incontra, eppure talvolta mi
è sembrata un’ironia forzata. Mi spiego: le battute quando ben dosate risultano
essere la chiave di volta per una sana e divertente commedia, ma quando si
abusa di freddure esse tendono a diventare un po' pesanti. È bella l’ironia, io
l’amo particolarmente. Ma se non è ben gestita tende a sminuire la maturità del
personaggio che, da divertente e simpatico, diventa antipatico e infantile.
“Mi chiamo Emma, ho ventisei anni, sono alta un
tappo e mezzo, peso quanto una botte di vino, sono castana, occhi azzurri,
intelligente, ironica e non ho un lavoro.”
La nostra Emma mi ha ricordato per molti versi
Bridget Jones: usa il cibo come consolazione sul divano, si sente goffa e
inadeguata e, come la nostra Bridget, è sempre, costantemente circondata da
uomini bellissimi. Forse è stata questa reminiscenza costante a non farmi
apprezzare del tutto Emma, come se in fondo l’avessi già vista sotto altre
vesti.
Stessa cosa mi è capitato con la famiglia: i
genitori di Emma mi hanno ricordato tantissimo la coppia Streisand/Hoffman di
“Mi presenti i tuoi”, sebbene i ruoli siano ribaltati: nell’opera della Otelli
è il padre a essere un guru del sesso.
Passando alla caratterizzazione dei personaggi, ho
trovato ben delineata Emma, ma piuttosto impalpabili gli altri. Andrea, Davide,
Manuela, Patrizia, Carmen e Daniela, cosi come gli stessi membri della sia
famiglia mi sono sembrati a due dimensioni, senza una caratterizzazione
adeguata. Li conosciamo attraverso gli occhi di Emma, ma non sono riuscita a
viverli, a conoscerli come avrei voluto. Se immaginassi un gruppo di amiche, per
esempio, le vedrei diverse fra loro, ognuna con i propri modi fare o una
propria filosofia di vita. Invece, Manuela, Patrizia e Daniela sembrano sempre
la stessa persona, come se non vi fosse alcuna differenza fra loro.
Ciò che invece ho apprezzato tantissimo è stato lo
stile narrativo: la Ottelli ha sicuramente una grandissima capacità
comunicativa. Lo stile è asciutto e diretto, senza troppi fronzoli. Mi
piacciono questo tipo di autrici perché non permettono mai al lettore di vagare
con la mente, ma tengono sempre alta l’attenzione. È riuscita a farmi ridere e
a farmi provare imbarazzo, e questo è sicuramente degno di nota. Mi è piaciuto
moltissimo il primo capitolo ed è importante questo: il colpo di fulmine con un
libro si deve avere nelle prime pagine e con Emma c’è stato. Complimenti,
davvero.
In definitiva, sono convinta che Emma in Love sia
una storia che avrebbe potuto essere davvero speciale con qualche accortezza in
più, come la caratterizzazione dei personaggi e un dosaggio più basso di
ironia. Tuttavia, è un libro godibilissimo, leggero e ben scritto che consiglio
a chiunque voglia trascorrere un paio d’ore in pieno relax.
La vostra Crudelia
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