venerdì 11 maggio 2018

Recensione Taboo di Ava Lohan





La Regina di cuori ha letto per voi Taboo, ultimo lavoro della peccatrice Ava Lohan che, anche questa, volta non si è smentita. Dalla trama infatti si percepisce che l’argomento è peccaminoso e legato alla religione, quella mormone, con regole fisse tra cui in primis la castità.
I nostri protagonisti sono J &J, cioè Joseph, quindicenne mormone che deve seguire alla lettera tutto ciò che la religione gli impone, specie la regola della castità, controllato anche dalla sua famiglia che è molto credente e rigida, e Judith, la ragazza più ambita del posto, una ragazza che ha vissuto delle esperienze che l’hanno devastata profondamente facendole innalzare un muro di freddezza e cattiveria dietro cui nasconde i suoi tristi segreti. E’ mormone anche lei, ma non rifiuta le avances dei suoi coetanei, cosa che accende la gelosia di Joseph che si sfoga con scatti d’ira furiosi.
Loro due sono fortemente attratti l’uno dall’altra, ma mentre Joseph cerca di resistere e confessa i suoi pensieri peccaminosi al Vescovo, Judith, al contrario, cerca di farlo cadere ai suoi piedi provocandolo ogni volta che ne ha l'occasione. A un tratto il comportamento inadeguato della ragazza spingerà la comunità ad allontanarla e questo creerà il punto di svolta nella storia.


Mi fermo perché non vorrei fare rivelazioni e rovinare la sorpresa al lettore, mi soffermo invece sulle sensazioni che ho provato leggendo questo libro.
La cosa che subito mi è saltata all’occhio è l'eccessiva lunghezza del racconto, nella prima parte la lettura risulta lenta e noiosa in quanto molto ripetitiva, forse per far ben intendere ai lettori che lui è stato plagiato dalla religione, che lo ha reso senza midollo osseo e privo d’identità. Nella seconda parte il libro, invece, prende un ritmo incalzante e recupera ciò che mancava precedentemente; resterete intrappolati in un vortice di sesso e azione, tanto che alcune scene le leggerete con il battito accelerato per la tensione che sprigionano. Joseph cambia caratterialmente, rispecchiando in pieno la sua età, compresi gli stimoli sessuali per tanto tempo sedati, si guarda intorno e riesce a percepire che forse tutto ciò che gli era stato imposto non era vero, si dedica così alle sue passioni principali, Judith e lo sport, ma soprattutto si rapporterà con altre persone che saranno il vero motivo della sua crescita. Finalmente si renderà conto che chi riteneva importante nel suo percorso di vita, in realtà non lo era affatto…Preparatevi a leggere dei colpi di scena che vi faranno accapponare la pelle!!!
Judith a sua volta è un personaggio criptico e che tendenzialmente si odia, cosa che ho fatto anche io, ma poi è rinata ai miei occhi dopo aver letto la sua vera essenza.
L’amore è il punto cardine di questa storia che va oltre il mero bisogno fisico, loro due sono l’uno la metà dell’altra e si completano in tutto e per tutto.

C’è qualcosa di animalesco e possessivo nel modo in cui invade il mio corpo, è prepotente, totalizzante e non ho mai, mai provato niente di più bello e devastante. Perchè è così fantastico da uccidermi, quasi, Perché lo voglio davvero. Perchè non ho bisogno di fingere con lui, quando sono veramente con lui.”

In conclusione posso dirvi che, viste le scene di sesso e le tematiche religiose trattate, non è un libro adatto a tutti, i “bacchettoni” storceranno il naso in più di un passaggio, per cui astenersi gente bigotta e dalle vedute limitate.
Ava è cresciuta e maturata nel suo modo di scrivere. Riesce a trasmettere molte emozioni nei pensieri che descrive. Si notano le profonde ricerche che ha sicuramente effettuato per la precisione dei termini che utilizza. La nota stonata, come accennavo prima, è l’eccessiva lunghezza del libro che poteva essere evitata eliminando le numerose ripetizioni presenti.
Per la seguente motivazione assegno 4 cuori.

Regina di cuori





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