venerdì 27 aprile 2018

Recensione La trilogia delle bugie di Elisa Gentile



TRAME

Selvaggia ha sedici anni ed è la figlia di un noto petroliere italiano e di una ricca americana. Troppo presi dal lavoro e occupati a tradirsi reciprocamente, i suoi genitori non si sono mai interessati a lei. È cresciuta sola, nella sfarzosa casa di Manhattan, affidata alle cure amorevoli di Amelia, la governante. Jayden ha ventotto anni, è un ragazzo ricco, bello e determinato, anche se nel suo recente passato c’è un dolore che lo ha messo a dura prova. Quando Jayden vede Selvaggia a Central Park, viene colpito dai suoi modi eleganti, ma anche dalla sua acerba sensualità, ma non ha il coraggio di parlarle. I giorni passano e finalmente Jayden riesce ad avvicinarla. Inizia un romantico corteggiamento fatto di viaggi, cene romantiche e incontri molto sensuali. Nonostante l’attrazione che prova, Selvaggia, ancora sedicenne, è vergine e non vuole lasciarsi andare. Nel frattempo il passato di Jayden torna a bussare alla sua porta. E il suo passato si chiama Monya…

Sono trascorsi due anni dall’incontro tra Jayden e Selvaggia. Lui pensava di aver finalmente trovato la sua anima gemella. Dopo i primi dubbi, Selvaggia si era lasciata andare. Si era innamorata. Follemente. Aveva creduto che fosse l’uomo della sua vita. E se per caso si fosse sbagliata? Quando il passato torna, improvviso, aggressivo e pronto a distruggere, Jayden si lascia sedurre dal fascino insidioso dei ricordi, mentre Selvaggia è travolta da un dolore mai conosciuto prima. E se alla fine Jayden capisse di aver rinunciato alla cosa più bella che potesse avere? 



«Ho creduto a una bugia troppo grande per essere vera, ho chiuso gli occhi credendo di aver ritrovato un amore perduto, mentre era solo Selvaggia la ragazza di cui avevo bisogno. Se solo fossi stato più attento…». La vita di Jayden è finita quando Monya è rientrata a farne parte. Accecato da quello che credeva amore, ha abbandonato Selvaggia, l’ha umiliata e le ha strappato una figlia. Ora, scoperto l’inganno, non riesce a darsi pace. Quando Selvaggia tenta il suicidio, nel letto d’ospedale in cui è ricoverata, Jayden le parla, dichiarandole che il suo amore è ancora intatto. Ma lei non può sentirlo, è in coma. E quando si risveglierà, cosa deciderà? Forse è troppo tardi per tornare indietro?


RECENSIONI

Benvenute nell’antro di Ursula belle pescioline, venite non abbiate paura... oggi i miei tentacoli hanno rovistato in un mare di bugie… o meglio nella trilogia delle bugie di Elisa gentile
Quanto può far male amare?
Jayden e Selvaggia sono due ricchi ereditieri nella scintillante Manhattan. Lui è un puttaniere con un passato di dipendenze alle spalle, cerca il riscatto emotivo negli occhi verdi e innocenti della giovane e bella Selvaggia, senza sapere che anche lei ha profonde cicatrici nell’anima, sarà lei la sua nuova dipendenza?
Ho iniziato la lettura di Ti amo perché sei bugiardo e posso dire che parte molto lentamente, forse anche in modo un poco confuso, ti fa affezionare alla piccola e inesperta ragazzina, mentre lascia un grosso senso di irritazione verso il ricco play boy.
Un’altalena di sentimenti contrastanti per tutto il libro, ovviamente la linea guida sono le bugie, quelle di cui lui si circonda, che ammantano la sua relazione con Selvaggia.

Non puoi decidere chi amare, tesoro. È l’amore che sceglie te, e a volte si diverte a giocare con i sentimenti.

Il secondo libro, Non meriti un minuto in più del mio amore, credo che con questo Elisa abbia innalzato il protagonista portandolo fino allʼapoteosi del bastardo manipolatore, quello che vorresti vedere morto schiacciato da un camion un attimo dopo averlo conosciuto. Passano gli anni, la relazione bugiarda continua tra Selvaggia e Jayden, nascosta sotto una pesante maschera di falsità.
La ricomparsa del passato, Monya, riporterà Jayden in un turbine di vendette e intrighi, sotterfugi e scandali.

“Mi sembra di stare in purgatorio, cazzo! Tra la vita e la morte, c’è lei, la mia piccola, meravigliosa Selvaggia. Dall’altra parte, avvolta dalle fiamme dell’inferno c’è Monya.”

Ho odiato Jayden ed ho provato una tristezza infinita per la perdita che ha dovuto subire  Selvaggia, lei è annientata dal dolore, talmente tanto stanca da smettere di lottare, fino ad arrendersi.



Io ti ho lasciato libero, quando hai scelto lei”.. Sento il frantumo di tutto il mio corpo, sotto il peso di queste parole.

Nellʼultimo e conclusivo romanzo della trilogia  Mi manchi ti voglio ti perdono, la storia si conclude, faticosamente a mio avviso, e sapete che io ho sempre ragione...  troviamo tutte le fasi che partono dalla caduta, la rovina, la rinascita e il riscatto di un uomo verso la sua donna. Quando ci chiediamo quanto dolore si possa sopportare da chi ci giura amore eterno, beh in questa storia l’esempio è lampante. Si può ricostruire quello che con così tanta cattiveria si è distrutto?
Lʼostinazione e la perseveranza di Jayden, la consapevolezza che il cuore spesso decide senza dare ascolto alla ragione e che l’amore così radicato ti riporterà sempre a ritrovare l’altra metà della mela.
Non è  stato facile portare a termine la lettura un po' per la rabbia, un po' per la tensione, un po'  per la lentezza che in alcuni momenti attraversa  la storia, ma ne vale assolutamente la pena. L’autrice attraverso avvenimenti tristi quanto belli riesce a trasmetterci tutte le sensazioni che la protagonista vive, facendoci capire a fondo le sue scelte anche se a volte possono essere discutibili.
Assegno con piacere 4 tentacoli alla nostra Elisa

Ursula








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