sabato 21 aprile 2018

Recensione Quel che resta di noi di Sam P. Miller



TRAMA
Quanti passi ci sono tra l’odio e l’amore? E quanti, tra ciò che hai sempre detestato e quello che, improvvisamente, desideri con tutte le tue forze?
Pochi, in realtà, se ti chiami Alexander Reevs, sei il capitano della squadra di football del liceo e hai come vicina di casa Miss Perfettina, alias Olivia Williams.

Alex è il classico re della scuola. Occhi azzurri, sguardo intrigante e una certa dose di sfrontatezza lo hanno reso una star ma dietro a una facciata da quarterback e incallito rubacuori si nasconde ben altro, qualcosa che nessuno conosce.
Olivia è la sua antitesi, quanto di più lontano dalle sue fantasie. La migliore amica di sua sorella è troppo precisina e indisponente per essere tollerata e il fatto che gli stia sempre tra i piedi e che sia fidanzata con il running back della squadra è un’ulteriore aggravante.
Alex Reevs e Olivia Williams sono due pianeti che viaggiano su orbite diverse, ma cosa succederebbe se le traiettorie cambiassero all’improvviso, facendoli entrare in rotta di collisione?

RECENSIONE
Ben trovati miei pesciolini,  oggi con un solo colpo  di tentacolo, ovvero tutto in un fiato, ho letto per voi Quel che resta di noi di  Sam p. Miller,  il romanzo scorre fluido, la descrizione dei personaggi è precisa e profonda, nitida e pulita, tanto che  ti permette senza alcuna difficoltà,  di immedesimarti nello scambio di battute dei protagonisti. 
Amalia,  la ragazza tutta perfetta e snob, molto indisponente e un po’ bacchettona per l’educazione rigida imposta dai genitori. 
Alex, il top, capitano osannato della squadra di football, che fa strage di gonnelle. 
I due sono cane e gatto, non perdono occasione per deridersi, il fidanzato di lei e le amichette di lui fanno da cornice a un duello di sguardi e personalità. 


L’apparenza spesso inganna, le maschere tanto accuratamente costruite cadono, è a quel punto che devi scegliere chi vuoi diventare e in che ruolo giocare. 

Lei mi distruggeva, mi frantumava nel profondo, minando ogni volta la mia stabilità.

Battibecchi e sgambetti portano i due “ex nemici” a scoprire la sottile differenza tra odio e amore…

Era arrossita. La stavo mettendo a disagio e la cosa mi riempiva di soddisfazione. Era la sensazione più bella che avessi mai provato.

La cosa che più mi ha colpita e mi è  piaciuta come idea è la foto della coppia posta all’inizio di ogni capitolo. Sono certa che l’autrice ha in serbo per noi un seguito in quanto il racconto termina con una fresa che ci lascia in sospeso:
... L’amore, per me, era morto quella sera e sulla sua lapide c’era stampato un solo nome: Alexander Reevs...

Che altro aggiungere? Muoviti Sam P. Miller! 
Vi saluto
Ursula




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