venerdì 23 marzo 2018

Recensione Amore su misura di Silvia Brugnetti



SINOSSI

Sempre più convinta di volersi allontanare dalla Bologna bene di cui non si sente parte, Lisa Barton, una splendida ventenne testarda e a volte irragionevole, si trasferisce a Milano, per realizzare il suo sogno: diventare una stilista.
Lisa pensa in grande e soprattutto, ha un’idea ben precisa dell’amore. Aspira a quello con la A maiuscola, quello che fa tremare le gambe e manda in tilt il cervello.
In questa nuova realtà incontrerà Fabio, affascinante, bello, brillante e di buona famiglia, proprio ciò da cui lei si è sempre tenuta alla larga, ma che le ruberà il cuore.
Le insidie, però, sono sempre in agguato e quando Lisa si trasferirà oltreoceano, nella splendida New York, per uno stage in una casa di moda, imparerà che non sempre si possono affrontare le cose con razionalità, perché al cuore non si comanda e capirà che nella vita non è tutto bianco o nero, come lei aveva sempre sostenuto, ma che esistono mille sfumature di grigio.
Questo sarà solo l’inizio…eventi sconvolgenti e un turbinio di emozioni porteranno Lisa a dover fare una scelta importante.
Ma in tutto questo caos, sarà in grado di riconoscere l’amore che tanto cercava?

RECENSIONE


Con vostro grande dispiacere hanno nuovamente fatto scomodare la mia persona per una recensione...di una self, al secondo libro per giunta, ovviamente non mi sono presa il fastidio di leggere il primo, ma avrei dovuto farlo e lo farò. Spero per lei che sia all’altezza di questo.
Amore su misura, il titolo mi ha  incuriosita subito e vi dirò la storia è stata davvero carina, fluida e piacevole. Finalmente abbiamo un libro che viene raccontato con un’ambientazione insolita. La moda.
Lisa una ragazza della Bologna bene di vent'anni, anche se in alcuni momenti e per alcune scelte le avrei dato sei anni, stanca delle falsità e del vivere solo seguendo le apparenze, fugge a Milano alla scuola di moda. Qui pensa di riuscire a trovare la sua strada nella vita, l’amore con Fabio e l’amicizia con Federica, ma dovrà ricredersi, piccola illusa e viziata, siamo in un mondo di squali quindi qualcosa le rovinerà lo splendido futuro che lei pensava di essersi costruita.




Quando non riesce più a stare vicino alle persone che le hanno fatto del male, fugge  nella grande mela dove comincia una stage presso una grossa casa di moda. Lì prenderà delle decisioni alcune giuste altre sbagliate, ma come successo a Milano quando la situazione diventa difficile fugge e torna a casa, Bologna.
Il resto leggetelo voi, sapete cosa penso dei riassunti.


“Si trattava di una scatola di Reese’s! Quei cioccolatini risvegliarono in me tanti ricordi. C’era solo una persona, di mia conoscenza, che adorava quei cioccolatini… anzi, diciamo pure che aveva una sorta di dipendenza da quei dolcetti e la cosa mi fece sorridere.”

La storia è carina, scorrevole e ben strutturata. Le descrizioni sia degli ambienti che dei personaggi sono buoni per essere un secondo lavoro. La protagonista l’ho trovata un poco troppo immatura e come dicevo viziata per la sua età, suppongo però sia volutamente descritta così dall’autrice che per fortuna ha avuto la buona idea di farla crescere nel corso della narrazione. Non ho riscontrato errori di alcun tipo, i dialoghi sono lineari e non risulta quasi per nulla noioso, leggermente lento nella prima parte. Ho notato un uso forse eccessivo dei ma e dei puntini sospensivi. La prossima volta eviterei  di scendere nei dettagli sui materiali di costruzione delle case, non siamo architetti e non ci interessa di che materiale siano fatti gli edifici  o le strade, sostituirei con qualche sana scena di sesso. Faccio i miei complimenti, comunque, all’autrice per il racconto e consiglio questa storia se volete leggere qualcosa di diverso, dove non ci sono i soliti temi, con i soliti uomini alfa, belli e inarrivabili e le solite ragazzine vergini e svampite.
Le assegno 4 baci e vi lascio al vostro non fare nulla...sentirete presto parlare di me aspetto la prossima vittima sacrificale.

“...fu un bacio appassionato, di quelli che non si scordano mai, carichi di trasporto e così travolgenti da togliere il fiato, ma era quella la mia intenzione, volevo fargli capire quello che lui significava per me e forse, riuscii nel mio intento perché, quando per un istante lo lasciai andare, prese il mio viso fra le sue mani.”

Malefica





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