lunedì 20 agosto 2018

Recensione Occhi neri di Lia Carnevale




TRAMA

Viola è una giovane donna dal passato doloroso, abbandonata alla nascita, ha trascorso gran parte della sua vita in un istituto. Costretta a crescere troppo in fretta, non ama le relazioni, preferisce restare single piuttosto che legarsi a qualcuno e rischiare di soffrire ancora.
L'incontro con un uomo misterioso, però, metterà in crisi i suoi piani. Alessandro cercherà di rompere la corazza di ghiaccio che avvolge il suo cuore, ma un pericolo incombe su di lei.
Ben presto si renderà conto che non tutto è come sembra e che niente accade per caso.

RECENSIONE

Ciao a tutti mi chiamo Anna Vita,  sono sposata ho 3 figli, due maschi e una femmina. Oltre alla mia famiglia  amo leggere.

La lettura mi ha portato negli anni a superare diversi momenti brutti della mia vita.

Sono convinta che ognuno dia una propria interpretazione soggettiva di ciò che la storia voglia regalare, ma se un libro è scritto bene, un’autrice è  brava, può  non piacermi l’argomento, ma il suo voto sarà  sempre giusto.

L’autrice di occhi neri ha toccato uno dei problemi più gravi e vecchi al mondo, l’abbandono di un minore. Se non si vive tale situazione, nessuno  può capire cosa significhi crescere in questi contesti, vivere in un orfanotrofio aspettando che qualcuno venga a sceglierti, domandandoti perché sei stata abbandonata, perché sei diversa dagli altri bambini che hanno una famiglia. La conseguenza nel crescere in questo modo  è  il legarsi  alla persona più vicina a te che vive i tuoi stessi problemi.


Viola, la nostra protagonista, rispecchia in pieno questa descrizione, infatti è  legatissima ad Anna, sua amica sin dall'infanzia e cresciute entrambe in orfanotrofio.  Anche se ormai è  grande e realizzata, Viola, non riesce a uscire dalla sua solitudine, dalla sua inadeguatezza nei confronti del mondo, ma il caso mette sulla strada  Alessandro e i suoi due occhi neri che forse  riusciranno a farla rinascere.

Ho trovato questo libro di grande impatto, suscita molte emozioni, ci fa capire quanto siamo fortunati ad avere quello che certe volte rifiutiamo... una famiglia.

Purtroppo ho riscontrato che alcune   sensazioni della protagonista sono state portate troppo all'esasperazione, divenendo quindi una pecca per la lettura del libro, mentre altri argomenti che avrebbero, secondo il mio parere, reso il libro unico sono stati trattati poco, portando chi sta leggendo un po' fuoristrada. Sia le descrizioni ambientali che quelle dei personaggi  che compaiono accanto alla protagonisti, restano avvolti nell’ombra, in quanto l’autrice ha dato spessore solo ed esclusivamente al dramma della protagonista di essere un’orfana. Non è  riuscita a sviluppare in pieno i temi che ha proposto.



Ho avuto in certi punti problemi a tenere la concentrazione, molte parti erano slegate fra di esse, e  si passava da un argomento all’altro senza portarlo a termine e senza dare una giusta spiegazione in merito a quel determinato momento, nonostante ciò è un buon libro, sicuramente da leggere, ma per i suddetti motivi non riesco ad assegnarle più di un 2,5 come voto. 
Anna Vita







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