TRAMA
Viola è una giovane donna dal passato doloroso, abbandonata alla nascita, ha trascorso gran parte della sua vita in un istituto. Costretta a crescere troppo in fretta, non ama le relazioni, preferisce restare single piuttosto che legarsi a qualcuno e rischiare di soffrire ancora.
L'incontro con un uomo misterioso, però, metterà in crisi i suoi piani. Alessandro cercherà di rompere la corazza di ghiaccio che avvolge il suo cuore, ma un pericolo incombe su di lei.Ben presto si renderà conto che non tutto è come sembra e che niente accade per caso.
RECENSIONE
Ciao
a tutti mi chiamo Anna Vita, sono
sposata ho 3 figli, due maschi e una femmina. Oltre alla mia famiglia amo leggere.
La
lettura mi ha portato negli anni a superare diversi momenti brutti della mia
vita.
Sono
convinta che ognuno dia una propria interpretazione soggettiva di ciò che la
storia voglia regalare, ma se un libro è scritto bene, un’autrice è brava, può
non piacermi l’argomento, ma il suo voto sarà sempre giusto.
L’autrice di occhi neri ha toccato
uno dei problemi più gravi e vecchi al mondo, l’abbandono di un minore. Se non
si vive tale situazione, nessuno può
capire cosa significhi crescere in questi contesti, vivere in un orfanotrofio
aspettando che qualcuno venga a sceglierti, domandandoti perché sei stata
abbandonata, perché sei diversa dagli altri bambini che hanno una famiglia. La
conseguenza nel crescere in questo modo è il
legarsi alla persona più vicina a te che
vive i tuoi stessi problemi.
Viola, la nostra protagonista,
rispecchia in pieno questa descrizione, infatti è legatissima ad Anna, sua amica sin
dall'infanzia e cresciute entrambe in orfanotrofio. Anche se ormai è grande e realizzata, Viola, non riesce a
uscire dalla sua solitudine, dalla sua inadeguatezza nei confronti del mondo, ma
il caso mette sulla strada Alessandro e
i suoi due occhi neri che forse
riusciranno a farla rinascere.
Ho trovato questo libro di grande
impatto, suscita molte emozioni, ci fa capire quanto siamo fortunati ad avere
quello che certe volte rifiutiamo... una famiglia.
Purtroppo ho riscontrato che alcune sensazioni della protagonista sono state
portate troppo all'esasperazione, divenendo quindi una pecca per la lettura del
libro, mentre altri argomenti che avrebbero, secondo il mio parere, reso il
libro unico sono stati trattati poco, portando chi sta leggendo un po'
fuoristrada. Sia le descrizioni ambientali che quelle dei personaggi che compaiono accanto alla protagonisti,
restano avvolti nell’ombra, in quanto l’autrice ha dato spessore solo ed
esclusivamente al dramma della protagonista di essere un’orfana. Non è riuscita a sviluppare in pieno i temi che ha
proposto.
Ho avuto in certi punti problemi a
tenere la concentrazione, molte parti erano slegate fra di esse, e si passava da un argomento all’altro senza
portarlo a termine e senza dare una giusta spiegazione in merito a quel
determinato momento, nonostante ciò è un buon libro, sicuramente da leggere, ma
per i suddetti motivi non riesco ad assegnarle più di un 2,5 come voto.
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