venerdì 24 agosto 2018

Recensione frammenti di te di Megan Miranda



TRAMA

Dopo un litigio con la fidanzata Jessa, Caleb scompare: la polizia ritrova solo l'auto, trascinata via dall'onda di un fiume in piena che ha violentemente spazzato un ponte. Jessa cede alle pressioni della madre di lui, che le attribuisce la colpa di ciò che è successo, e accetta di aiutarla a liberare la camera di Caleb. È un'esperienza intensa, perché ogni oggetto in quella stanza parla di lei: le foto, le magliette ordinatamente piegate, perfino la catenina spezzata che lei gli aveva affidato... Eppure piano piano emergono piccoli dettagli che fanno dubitare a Jessa di avere conosciuto davvero Caleb, fino a che non arriverà a chiedersi cosa sia davvero successo la notte del temporale...

RECENSIONE

Buongiorno ninfette, stavolta sarò io a fare una recensione per voi. Perché? Semplice. Ho letto un libro che mi è piaciuto così tanto che non potevo proprio evitare di condividerlo con voi.

L’ho acquistato colpita dalla copertina - nel cartaceo le schegge di vetro si sentono in rilevo -. Si tratta di una Thriller romance e il titolo, Frammenti di te dell’autrice Megan Miranda, racchiude in tre parole la struttura stessa del romanzo. Vi spiego meglio.

Questa è la storia di Caleb, scomparso dopo la terribile alluvione che ha colpito la cittadina di Eats Arbor, spazzando via il ponte e anche la sua auto. La telecamera posta poco prima del ponte ha ripreso il suo passaggio, quella a qualche chilometro dopo invece no. Pezzi della sua macchina sono stati trovati in punti differenti del paese, trasportati dalle rapide acque del fiume in piena. Del ragazzo ordinato, meticoloso, organizzato, invece, non si trova nulla. Nulla da seppellire, nulla che metta in pace l’animo di parenti e amici che, dopo più di un mese, continuano ancora a sperare.

E se si fosse salvato?

Se avesse nuotato fino alla riva?

Se così fosse, però, ora sarebbe lì, con chi lo ama.

Ma questa è soprattutto la storia di Jessa, ex fidanzata alla quale la madre di Caleb, nonostante la loro storia fosse finita prima della sua scomparsa, ha affidato l’arduo compito di suddividere in vari scatoloni tutti gli oggetti di lui, tutto ciò che lo rappresenta. Dovrà smantellare pezzo dopo pezzo la sua camera, quello che era stato il loro rifugio, come amava chiamarlo lui.

I loro ricordi.



Ogni capitolo porta il nome di un oggetto che la protagonista trova, tiene tra le mani e che scaturisce in lei un prezioso ricordo. Tutti quei ricordi vi racconteranno la loro storia d’amore, il loro percorso, il loro finale. Vi narreranno anche di quella volta in cui Caleb si è presentato alla corsa campestre di Jessa, poco prima della partenza, quando lei lo aveva avvicinato per dargli un oggetto molto importante da custodire. La stessa volta in cui Caleb sembrava così arrabbiato con Jessa da mettersi alla guida della sua auto, nonostante la pioggia aumentasse, scomparendo tra le acque torbide del fiume. Così, per tutti è di Jessa la colpa della sua morte e a Jessa viene inflitta la punizione di raccogliere tutte le cose che una volta erano Caleb e chiuderle in scatoloni di cui ignora la fine che faranno.

E poi c’è Max, l’amico del cuore di Caleb, colui che segretamente ha sempre amato Jessa e l’unico disposto ad ascoltare i suoi deliri quando inizierà a convincersi che dietro la morte del suo ex ragazzo ci sia dell’altro, qualcosa che deve rimanere nascosto e che Caleb, forse, potrebbe essere ancora vivo.

Jessa si sente così sola, così persa, la sua vita si è fermata a quella notte, ma dentro di lei è determinata a scoprire la verità. 

Tanti gli oggetti da analizzare. Troppi i segreti da scoprire. Una sola verità da portare a galla. Ma quale?

L’autrice ha saputo strutturare la trama sapientemente, avrebbe potuto facilmente cadere nel noioso, perché raccontare una sequenza di aneddoti partendo da un biglietto della metro, da una mazza da lacrosse, da una paio di occhiali rischia di diventare pesante e annoiare. Invece no, lei è riuscita a tenermi legata al libro, in particolar modo quando il ritmo della storia si fa più incalzante,  diventi avida di risposte e l’ansia ti suggerisce “Non chiudere il libro, ci vai più tardi a dormire”.

Ciò che ho apprezzato del suo stile sono stati quei banali dettagli che a volte non si sottolineano nei romanzi, ma che ti fanno entrare in contatto con il protagonista, come se fossi tu a guardare le foto appese sulle pareti di quella camera, come se fossi tu a correre sulla spiaggia o a sentire le acque del fiume raffreddarti la pelle.

Questa è la storia di tre ragazzi, di un amore, di amicizie, di scoperte, di dolore e di rinascite. Vi ritroverete a chiedervi “perché?” Molte volte. Ve ne consiglio vivamente la lettura e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.


Daria





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