TRAMA
Dopo un litigio con la fidanzata Jessa, Caleb scompare: la polizia ritrova solo l'auto, trascinata via dall'onda di un fiume in piena che ha violentemente spazzato un ponte. Jessa cede alle pressioni della madre di lui, che le attribuisce la colpa di ciò che è successo, e accetta di aiutarla a liberare la camera di Caleb. È un'esperienza intensa, perché ogni oggetto in quella stanza parla di lei: le foto, le magliette ordinatamente piegate, perfino la catenina spezzata che lei gli aveva affidato... Eppure piano piano emergono piccoli dettagli che fanno dubitare a Jessa di avere conosciuto davvero Caleb, fino a che non arriverà a chiedersi cosa sia davvero successo la notte del temporale...
RECENSIONE
Buongiorno ninfette,
stavolta sarò io a fare una recensione per voi. Perché? Semplice. Ho letto un
libro che mi è piaciuto così tanto che non potevo proprio evitare di
condividerlo con voi.
L’ho acquistato colpita
dalla copertina - nel cartaceo le schegge di vetro si sentono in rilevo -. Si
tratta di una Thriller romance e il titolo, Frammenti di te dell’autrice Megan
Miranda, racchiude in tre parole la struttura stessa del romanzo. Vi spiego
meglio.
Questa è la storia di
Caleb, scomparso dopo la terribile alluvione che ha colpito la cittadina di
Eats Arbor, spazzando via il ponte e anche la sua auto. La telecamera posta
poco prima del ponte ha ripreso il suo passaggio, quella a qualche chilometro
dopo invece no. Pezzi della sua macchina sono stati trovati in punti differenti
del paese, trasportati dalle rapide acque del fiume in piena. Del ragazzo
ordinato, meticoloso, organizzato, invece, non si trova nulla. Nulla da
seppellire, nulla che metta in pace l’animo di parenti e amici che, dopo più di
un mese, continuano ancora a sperare.
E se si fosse salvato?
Se avesse nuotato fino
alla riva?
Se così fosse, però,
ora sarebbe lì, con chi lo ama.
Ma questa è soprattutto
la storia di Jessa, ex fidanzata alla quale la madre di Caleb, nonostante la
loro storia fosse finita prima della sua scomparsa, ha affidato l’arduo compito
di suddividere in vari scatoloni tutti gli oggetti di lui, tutto ciò che lo
rappresenta. Dovrà smantellare pezzo dopo pezzo la sua camera, quello che era
stato il loro rifugio, come amava chiamarlo lui.
Ogni capitolo porta il
nome di un oggetto che la protagonista trova, tiene tra le mani e che
scaturisce in lei un prezioso ricordo. Tutti quei ricordi vi racconteranno la
loro storia d’amore, il loro percorso, il loro finale. Vi narreranno anche di quella
volta in cui Caleb si è presentato alla corsa campestre di Jessa, poco prima
della partenza, quando lei lo aveva avvicinato per dargli un oggetto molto importante
da custodire. La stessa volta in cui Caleb sembrava così arrabbiato con Jessa
da mettersi alla guida della sua auto, nonostante la pioggia aumentasse,
scomparendo tra le acque torbide del fiume. Così, per tutti è di Jessa la colpa
della sua morte e a Jessa viene inflitta la punizione di raccogliere tutte le
cose che una volta erano Caleb e
chiuderle in scatoloni di cui ignora la fine che faranno.
E poi c’è Max, l’amico
del cuore di Caleb, colui che segretamente ha sempre amato Jessa e l’unico disposto
ad ascoltare i suoi deliri quando inizierà a convincersi che dietro la morte del
suo ex ragazzo ci sia dell’altro, qualcosa che deve rimanere nascosto e che
Caleb, forse, potrebbe essere ancora vivo.
Jessa si sente così
sola, così persa, la sua vita si è fermata a quella notte, ma dentro di lei è determinata
a scoprire la verità.
Tanti gli oggetti da analizzare.
Troppi i segreti da scoprire. Una sola verità da portare a galla. Ma quale?
L’autrice ha saputo
strutturare la trama sapientemente, avrebbe potuto facilmente cadere nel
noioso, perché raccontare una sequenza di aneddoti partendo da un biglietto
della metro, da una mazza da lacrosse, da una paio di occhiali rischia di
diventare pesante e annoiare. Invece no, lei è riuscita a tenermi legata al
libro, in particolar modo quando il ritmo della storia si fa più incalzante, diventi avida di risposte e l’ansia ti
suggerisce “Non chiudere il libro, ci vai più tardi a dormire”.
Ciò che ho apprezzato
del suo stile sono stati quei banali dettagli che a volte non si sottolineano nei
romanzi, ma che ti fanno entrare in contatto con il protagonista, come se fossi
tu a guardare le foto appese sulle pareti di quella camera, come se fossi tu a
correre sulla spiaggia o a sentire le acque del fiume raffreddarti la pelle.
Questa è la storia di
tre ragazzi, di un amore, di amicizie, di scoperte, di dolore e di rinascite.
Vi ritroverete a chiedervi “perché?” Molte volte. Ve ne consiglio vivamente la
lettura e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
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